Pubblichiamo il post di Alessandra Marchetti, partecipante all’VIII edizione del Master.

Comunicare.
Credo che non ci sia cosa più bella del comunicare attraverso le parole; ed è per questo che ho deciso di raccontarvi cosa mi è successo qualche giorno fa. Lo farò in maniera un po’ stravagante, come me del resto!

Di seguito trovate due testi che raccontano la stessa storia, ma lo fanno ricorrendo a due diversi codici linguistici: il gergo dialettale (i non senesi avranno qualche difficoltà di comprensione ma è la lingua che uso tutti i giorni con alcune persone care) e un codice a metà strada fra la lingua aulica di certa letteratura ottocentesca e il linguaggio burocratico, quello che, a ragione, Italo Calvino definiva antilingua.

Ecco il primo testo.

Caro Diario,

devo raccontarti che m’è successo: secondo me ‘un ci si crede!
L’altra sera ero a fa’ una vasca pel corso quando, all’improvviso, ho sentito una gazzillora berciare il mi’ nome come se si fosse al mercato.
– Oh bellina!- ha gridato la gazzillora abbracciandomi – è da un sacco che ‘un ci si vede! Do’ vai tutta stilosa? –
Possibile che tra tutti gli strulli di Siena proprio quella macchietta di Giulia dovevo trovare?
Gnamo, raccontami che combini all’Uni! –
– Eh Giulia, ieri si è concluso il Master. –
– E come “funzionava”? –
– È stato ganzo! Sono venuti docenti esterni a farci lezione e delle esercitazioni di gruppo sugli argomenti trattati di volta in volta, in più abbiamo partecipato all’H-Ack Travel. –
– E che è? Tipo un “Grande Fratello” pe’ l’universitari? –
– No Giulia, è un posto dove ci stai pe’ un giorno intero pe’ sviluppare progetti digitali nel settore dei viaggi e del turismo. Ovviamente i progetti cambiano a seconda dell’H-Ack che fai. –
– E ora che devi fare? –
– Un articolo pel blog del Master. Avevo pensato di scrivere una pagina di diario usando prima il mi’ modo di parlare, poi una lingua settoriale, tipo il burocratese. –
– Ohi ohi che pizza l’Uni! Pe’ fortuna io so’ nata pe’ fa la venditrice di cialde da caffè! Tu sentissi bone… –
– Immagino. –
Poi guardò l’ora e berciò – Gnamo Ale, ora vo’ sennò mi chiude il Cortecci e poi fo’ tardi pe’ piglià l’aperitivo dal Nannini con la mi’ BEST FRIEND. ‘Un po’ capi’ quanti impegni c’ho! –
In quel momento ‘un sapevo che fa’, se riderle nel muso o darle della bischera, fatto sta che ero contenta di avella incrociata pel corso.
– Oh Ale, perché mi guardi in quel modo? C’ho i capelli fori posto? –
Mammeglio Giulia, m’è solo venuto in mente che scrive’ pel blog… –
– Davvero? E che ci scrivi? –
Cheddì, d’una bischera sciolta che si ciancica i capelli e che va a fa’ la pottina co’ soldi dal Nannini! –

Ed ecco – se non avete abbandonato questa pagina a gambe levate – il secondo testo:

Oh sommo taccuino e contenitore di riflessioni catartiche,

quello che ho deciso di intrattenere è un vivido rendiconto di un frangente inverosimile.
Ventiquattr’ore fa mi accingevo a percorrere la via centrale dello storico punto mediano di Siena quando, repentinamente, udii proferire il mio nome da una voce femminile con un tono acustico elevato, simile a quel mugghiar tipico del loco ove, settimanalmente, avvengono le contrattazioni per la vendita e l’acquisto di prodotti.
– Oh, somma figura di cotanta bellezza!- strepitò mentre avvinghiava le mie fisionomie. – Giacché son passate copiose mensilità dal nostro ultimo incontro, narrami: quali circostanze ti portano a varcare le soglie della nostra città in codesta seducente veste? –
Oh misera me, rimuginai con una capillare vena di contrarietà, in un infinito guazzabuglio di anime sfasate proprio in colei che rappresentava il personaggio più eclatante della nostra città dovevo imbattermi?
– Orsù, ragguagliami circa i tuoi recenti accadimenti universitari. –
– Malauguratamente è volto al termine il mio percorso di Livello Superiore. –
– Ti supplico, narrami delle tue sublimi esperienze. –
– Oh qual delizia son stati gli addottrinamenti impartitimi. Abbiamo accolto dotti docenti che ci hanno intrattenuti con studi e prove pratiche, ed infine abbiamo preso parte ad una sperimentazione delle nostre idoneità tecniche presso l’H-Ack Travel. –
– E di cosa si tratta? È forse un programma televisivo simile al “Grande Fratello” ma rivolto alla cerchia dei virtuosi accademici? –
– Mi duole dover obiettare la tua visione! È un loco ove ti trattieni per un giorno e una notte al fine di conseguire piani digitali inerenti ai settori dell’attività turistica. –
– Ed ora cosa ti appresti a realizzare? –
– Debbo redigere uno elaborato per il diario in rete del Master. Ho ponderato sul dare sfogo alla mia inventiva circa una novella che assuma le sembianze di quell’oggetto cartaceo adoperato per le annotazioni personali, avvalendomi di due livelli di comunicazione: uno dal registro linguistico dialettale, ed uno dal registro aulico complesso. –
– Oh perbacco, qual infinita tediosità l’istruzione universitaria! Circostanze fortuite mi vedono venditrice di filtri preconfezionati di caffè. Qual prelibata saporosità inducono alle papille gustative! –
– Non nego la mia proiezione verso quel sublime aroma… –
Senza ulterior indugio scorse che ore fossero, poi enfatizzò – Orsù Alessandra, debbo abbandonarti poiché a breve sarà orario di chiusura del punto vendita Cortecci e gradirei evitare di sopraggiungere in ritardo dal Nannini per il consueto appuntamento analcolico assieme alla mia amatissima amica. Oh, non sai quanti oneri contiene il mio taccuino. –
Allorché realizzai che qualsiasi reazione era totalmente inutile: potevo sconvolgerla con uno sghignazzo di disappunto oppure criticarla, contrariamente fui piacevolmente rallegrata nell’essermi imbattuta nella sua persona.
– Per quale motivo rivolgi lo sguardo alla mia persona? Per caso la mia chioma non è perfettamente in ordine? –
– Giammai amica mia, ho solo avuto una folgorazione riguardo al testo da redigere. –
– E su quale argomento verterà? –
– Riporterà le vicissitudini di una persona bizzarra che sovente si sistema i suoi folti capelli e si diletta ad essere una sperperatrice di danaro. –

MarchettiPer ulteriori approfondimenti:

Italo Calvino, l’Antilingua

La Repubblica, il Burocratese