Lo scorso 5 luglio, quando John Lasseter ha fatto il suo ingresso nella nostra aula, non credevamo ai nostri occhi e alle nostre orecchie. Nonostante, infatti, ci avesse chiesto espressamente di non promuovere troppo l’evento («Niente uffici stampa né fan, per favore, voglio incontrare solo gli studenti dell’Università di Siena»), è partito subito un applauso scrosciante, coperto solo in parte dai click e dai flash di una selva di fotografi. Sembravamo ad Hollywood e per noi del Master in Comunicazione d’Impresa era una grande emozione.

John Lasseter all'Università di Siena

Un’emozione che ha lasciato il posto all’orgoglio (ci scuserete, non capita spesso di avere un premio Oscar a lezione…) non appena il grande regista e produttore statunitense ha cominciato a ripercorrere le diverse tappe della sua incredibile vita e a regalare a tutti i presenti aneddoti succosi e consigli preziosi.

Fra questi vogliamo ricordare innanzitutto l’invito, da parte di chi ha creato, insieme a Steve Jobs, la Pixar, a seguire sempre le proprie passioni e i propri sogni: «Mia madre, per farmi stare buono, mi permetteva di portare fogli e pennarelli anche in chiesa. Ebbene, ora lo posso dire: di quei sermoni non ne ricordo neanche mezzo; in compenso, però, sono riuscito a rendere la passione per il disegno il mio lavoro».

Più volte poi il regista di Toy Story ha ricordato che «prima vengono le storie e le buone idee e dopo, solo dopo, i software e la tecnologia». Infine l’appello a crederci sempre e a non aver paura del fallimento («Bisogna sperimentare sempre: il 99 per cento delle volte fallisci ma è grazie agli errori che cresci!»).


Alla fine della giornata, al di là della copertura mediatica e dei complimenti per essere riusciti a portare John Lasseter all’Università di Siena (e qui, però, ci sia consentito di ringraziare pubblicamente Domenico Bova e Cristina Loprete), è rimasta in tutti noi la sensazione di aver incontrato una persona davvero speciale. Una persona che, nonostante potesse vantare un premio Oscar, un Golden Globe e un Leone d’oro alla carriera, e nonostante avesse passato oltre venti minuti a fare autografi e interviste (in una giornata, per lui, di vacanza…), ha voluto rifare la foto ricordo con il portinaio dell’Università perché era stata scattata con una cattiva esposizione al sole ed era venuta male.

Lo Staff del Master

John Lasseter al Master MCI