Pubblichiamo il post di Lorenzo Barbacci, partecipante alla sesta edizione del Master.

Navigo annoiato fra un sito e l’altro, non trovo nulla che susciti il mio interesse e quando questo accade, nella mia mente cominciano a muoversi le rotelle anti-noia. Una di queste mi porta a farmi spesso la domanda “qual è l’app più scaricata? Quale il video su YouTube più visto? Qual è stato il primo sito internet?” perché sono un curioso di natura.

Bene, non scriverò le risposte in questo post, ma vi svelo però una notizia che ha del curioso: Angry Birds, il famoso gioco in cui un gruppo di uccellini si lancia con una fionda per abbattere i nemici maialini (arroccati nei loro castelli e rei di avergli rubato le uova) ha raggiunto un miliardo di download.

Ripeto: un giochino per cellulari la cui dinamica è semplice e la grafica ancora di più, è stato scaricato un miliardo di volte, un-mi-liar-do. Per farla facile, è come dire che in tutto il mondo una persona su sette ci ha giocato almeno una volta.

Che c’entra tutto questo con la popolarità e l’effetto “il più visto su YouTube”? Semplice.

Internet, grazie alla sua diffusione e alla sua disarmante facilità di utilizzo (assolutamente user friendly, nonché usabile da casa, in ufficio, sul treno, in mezzo al mare, ecc…) consente la diffusione rapidissima ed esponenziale di tutto ciò che oltrepassa la prima barriera, ovvero la diffidenza iniziale.

Una volta superato questo ostacolo, un effetto a catena si innesca e download dopo download (o visualizzazione dopo visualizzazione) i numeri salgono: a questo punto il più è fatto e nel caso di Angry Birds, siamo arrivati a questo traguardo. Magari non a tutti piace, ma basta cercare una classifica delle app più scaricate e salta fuori (oggi è al terzo posto, superato da WhatsApp Messenger, utility per comunicare a costo zero con i proprio amici). Allora lo si scarica et voilà!

Il gioco non ha nulla di speciale, così come il video più visto su YouTube non sono le fasi della cattura di Bin Laden o la scoperta della fusione fredda, ma semplicemente Justin Bieber che canta una canzone (oltre 820 milioni di visualizzazioni ad oggi, ben più della popolazione europea).

A quanti piace questo cantante? Quanti conoscevano quella canzone? Però per curiosità si va a vedere ed ecco che, nonostante molti più thumbs down che up, il video è primo in assoluto.

Su questa prospettiva vorrei porre l’attenzione: in un momento in cui siamo bombardati da migliaia di messaggi, in cui i creativi e le agenzie sono costretti a spremersi come limoni per essere originali e le aziende cercano di svettare fra la concorrenza ed entrare nella mente dei consumatori; in un periodo in cui si parla di nuove forme di comunicazione, realtà aumentata, tecnologie avanzatissime; ecco, a volte, in periodi come questi, per avere successo, basta solo stuzzicare la nostra curiosità.

Lorenzo Barbacci