Pubblichiamo il post di Mirella Marigliano, partecipante alla sesta edizione del Master.

Lo ammetto, prima della lezione con Lapo Cianchi, non ero perfettamente consapevole della complessità e della varietà di elementi di cui si compone l’universo Pitti Immagine. Ero abituata a guardare a questo grande evento con gli occhi del pubblico esterno. Mai perciò mi sarei aspettata di avere di fronte un puzzle all’interno del quale la moda è solo uno dei tanti tasselli e la cui composizione non è mai, anno dopo anno, né scontata né banale.Tutto contribuisce al successo di questa grande realtà aziendale: dalla struttura, che mantiene un equilibrio costante tra pubblico e privato, locale e internazionale, garantendone così l’autonomia, al modo in cui viene pensato, organizzato e vissuto l’evento, il vero cuore di Pitti.

Un evento che, da vera “special box”, ha saputo rinnovarsi continuamente, riposizionando nello spazio e nel tempo la percezione stessa dell’azienda. A fare da denominatore comune è stato il continuo “mash up” tra vecchio e nuovo e, soprattutto, tra moda e cultura.

Fin dalle prime “mostre” sulla moda borghese, infatti, prima ancora quindi dell’avvento delle cosiddette “sfilate-spettacolo”, Pitti ha voluto fare di questo forte connubio tra cultura e moda l’asse attorno al quale far ruotare la propria strategia.

Inconsuetudine? Pitti ha anche questo! La ritroviamo chiara nella scelta “non convenzionale” degli spazi dove far svolgere i diversi eventi che animano la manifestazione. Chi penserebbe mai di proporre una sfilata in una scuola di guerra aerea oppure in Stazione Leopolda? Pitti lo fa, e anche bene!

Sfogliando le mie pagine di appunti ritrovo questo virgolettato: “moda è ciò che ti identifica con lo spirito del tempo”. Bene, penso, Pitti ha saputo catturare e, in un certo senso, anticipare questo spirito in ogni fase del suo percorso, lo ha fatto attraverso scelte precise e coraggiose, che insegnano come il successo non sia mai frutto del caso, e che permane nel tempo solo se ha alle spalle una storia e delle radici profonde a cui aggrapparsi.

Pitti le sue radici e la sua storia non le ha mai dimenticate, anzi, le ha rivisitate ed esaltate, regalando a Firenze, meraviglioso palcoscenico di arte e cultura, una dose di “contemporaneità” che la rende ancora di più una città unica al mondo.

Mirella Marigliano