Pubblichiamo il post di Mattia Stevanato partecipante all’VIII edizione del Master.

La stampa è morta, viva la stampa!
Non passa giorno, ormai, che qualcuno non decreti la definitiva morte del giornale cartaceo.

È veramente arrivata la fine dei giornali tradizionali, sostituiti ormai completamente dalla stampa online?

A “La Repubblica” evidentemente non la pensano così e hanno invece dimostrato, con l’ultimo restyling della loro testata, come la carta stampata possa adottare il layout dei giornali online per restare al passo coi tempi.
Allo stesso modo “Il Corriere Della Sera” ha pensato a un restyling della propria testata, ma quella online, concentrando le loro innovazioni sul miglioramento della pagina web del quotidiano.

Ma vediamo in dettaglio che cosa è cambiato:

Repubblica

Il giornale fondato da Scalfari, dopo averlo annunciato con una enigmatica campagna pubblicitaria, rinnova la versione cartacea del quotidiano, rendendola molto più leggera e moderna, e introducendo un layout che strizza l’occhio alla forma dei giornali online. La doppia copertina del numero che introduce il restyling esprime chiaramente la dichiarazione di intenti della redazione: “È un nuovo inizio.” si legge a caratteri cubitali sulla prima pagina del quotidiano, mentre, nella seconda pagina, si parla addirittura di “Un giornale per l’Italia del futuro”.

Repubblica1Da www.tmnews.it

Che cosa significa in concreto?

Che la versione cartacea del giornale si affida alle inchieste e agli approfondimenti, invece di inseguire un confronto ormai impari con i giornali online; che possono presentare le notizie in tempo reale, ma che però spesso non si preoccupano di analizzarle e commentarle a dovere; non si occupano insomma di andare oltre alla notizia tout-court.
Sul sito Repubblica.it il quotidiano presenta il suo restyling anche grazie a un video che celebra le copertine più significative della sua storia, video montato, tra l’altro, con uno stile che molto ricorda “A look back”, i video di facebook personalizzati per raccontare la “storia” dei propri utenti, riferimento quindi non troppo velato al collegamento tra la nuova versione cartacea del giornale e il mondo del web e dei social.

 

Il “Corriere.it”
Il sito del Corriere della Sera è uno dei 15 siti più visitati in Italia: circa 3 milioni di utenti lo leggono ogni giorno, rendendolo uno dei giornali online più letti nel nostro paese. Guardando a questi dati non si può non definire rischioso il restyling piuttosto radicale di un sito che evidentemente era già amato così com’era.


Nei giorni successivi al restyling o, come lo chiama Giovanni Angeli, creative director responsabile del progetto, “rivoluzione”, le reazioni negative e, in alcuni casi, le vere e proprie bocciature non sono mancate. La critica principale rivolta al nuovo sito ha riguardato la sua somiglianza troppo marcata con Pinterest, e quindi a un’abbondanza di immagini che non facilita la lettura delle notizie. La redazione è corsa ai ripari, reintroducendo molto più testo accanto alle immagini, e riducendo la navigazione ibrida verticale e orizzontale solamente a certe sezioni del sito, ma la nuova grafica sostanzialmente rimane.

Corriere2

Da www.rcsmediagroup.it

Questa release grafica colpisce soprattutto per due cose:

  • l’unione ormai totale tra la testata online e quella cartacea: l’headline del sito perde infatti il “.it” e diventa Corriere della Sera, esattamente come la versione del quotidiano che si trova in edicola.
  • il sito somiglia così tanto a un social network che i suoi detrattori lo hanno confrontato direttamente con  Pinterest.

Che cosa hanno in comune queste due scelte editoriali?

Le due maggiori testate online italiane, tentano di reagire alla crisi del loro settore apparentemente con due strategie diverse, rinnovando la versione stampata una e la versione online l’altra.
Ma, in sostanza, quello che fanno, o tentano di fare, è la stessa cosa: rendere il loro prodotto confezionato ad hoc per un pubblico che è cambiato, e che ricerca immagini e testi brevi non solo online ma anche sulla carta stampata.

Un cosa è certa: la stampa sta cambiando e non potrebbe essere altrimenti. E a chi rimpiange vesti grafiche che le testate sembrano ormai decise ad abbandonare non resta che rispondere citando “L’ultima minaccia”:

Marilyn3

È la stampa, bellezza! La stampa! E tu non ci puoi far niente! Niente!